Mercoledì 27 aprile
L’intervista di Mercoledì 27 Aprile è stata un’occasione per ricordare i principi ispiratori della vicina Festa della Liberazione del 25 Aprile e per affermare e rafforzare l’importanza della Pace come valore fondante per l’umanità. I contrasti sociali e globali che si sono intensificati in questi ultimi anni e, in particolare, l’escalation delle azioni belliche e il recente conflitto russo-ucraino rischiano di mettere in serio pericolo la stabilità e la pace mondiali. Di fronte al dilagare della violenza e della logica di guerra abbiamo cercato di riflettere sugli strumenti e sulle azioni di pace a nostra disposizione, traendo spunto, in particolare, dai progetti e dai rapporti di collaborazione e amicizia che l’Associazione Un Punto Macrobiotico ha avuto con diversi Paesi nel mondo: una storia che ci ha avvicinato a realtà molto diverse dalle nostre ma con le quali abbiamo condiviso esperienze e valori comuni, primo fra tutti l’adesione a un modello di sviluppo equo e sostenibile.
Per l’occasione abbiamo intervistato due ospiti: il professore Luca Chiesi, divulgatore e profondo conoscitore dell’opera di Ohsawa, con il quale ne abbiamo ripercorso la storia e l’impegno pacifista, e Marco Bavelli, Segretario Generale dell’Associazione UPM, con lui abbiamo ricordato molti dei progetti di pace di UPM.
Luca Chiesi, tracciando i punti salienti della biografia di Ohsawa, ha evidenziato come la pace ne sia stato un tema frequente e caratterizzante, a partire da uno degli ideogrammi usati per indicare la “pace.” (vd. immagine sottostante).
L’ accostamento di una spiga a una bocca rivela che «se ci si nutre di cereale, il giudizio si disvela sempre meglio»; e, quindi, che «sotto la luce del giudizio supremo non c’è più bisogno di discutere e lottare con violenza, sparisce ogni malattia fisica, psichica, morale e sociale». Un discorso di giustizia pacifica diventa quindi imprescindibile da un discorso sull’alimentazione. Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale l’aspirazione alla pace di Oshawa si fece più attiva: oltre a occuparsi di salute, iniziò a scrivere libri contro il militarismo e ad impegnarsi sul versante pacifista. Per questo motivo venne arrestato, incarcerato e torturato, ma ogni volta riuscì a sopravvivere e questa terribile esperienza rafforzò ancora di più in lui il proposito di promuovere la pace insieme alla diffusione della macrobiotica. L’impegno post-bellico di Oshawa fu tutto rivolto all’educazione: con questo intento tenne i suoi corsi e le sue lezioni alla Maison Ignoramus (l’istituto fondato da Ohsawa a Tokyo) e poi in giro per il mondo, ripercorrendo sempre le sette regole educative. Luca Chiesi ci ha ricordato come l’educazione, tanto dell’uomo quanto della sua volontà, sia un fattore interiore e che quindi il suo sviluppo si debba basare su azioni e atteggiamenti che diano un’impronta allo spirito. Insieme abbiamo analizzato l’idea che Ohsawa aveva della guerra: essa è tra i sintomi della malattia spirituale dell’arroganza, la cui guarigione, ci ha avvertito, può richiedere purtroppo molti anni.
L’esempio di Oshawa è stato fondamentale fonte di ispirazione per l’attività di Mario Pianesi e dell’Associazione UPM, ce ne ha parlato Marco Bavelli, ricordando le preziose parole di riconoscenza che quattro diversi premi Nobel per la Pace hanno speso per Pianesi e per la nostra attività associativa. L’Associazione UPM nel tempo, partendo dalle collaborazioni con enti locali e nazionali – come l’ANPI, la RIDE (Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo) e l’IsIAO (Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente) -, ha stretto rapporti con realtà internazionali allo scopo di promuovere progetti di pace incentrati sull’alimentazione: con l’UNESCO per il “Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile”; nel Comitato del Ministero degli Esteri per le Celebrazioni Italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione della FAO; con FAO, IPGRI, WFP per un convegno annuale per la lotta alla fame nel Mondo; con la Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD). Sono ancora numerosissimi gli interventi e le collaborazioni che si potrebbero citare qui e che sono già state ricordate nel corso dell’intervista, in particolare il Progetto Diabete, promosso in otto Stati del mondo.
Cosa ci consegna questo incontro? Il ricordo e il modello di “giganti della pace”- Georges Ohsawa, Mahatma Gandhi e Tara Gandhi -, e lo stimolo a promuovere azioni che rafforzino la cooperazione e la giustizia tra i popoli.
«La pace è l’amore di colui che abbraccia tutto nell’universo, la giustizia è il suo modo di agire» – Georges Ohsawa
Approfondisci la biografia di Ohsawa anche sul nostro sito: https://www.stilemacrobiotico.it/upm-chi-siamo/#macrobiotica