29 ottobre 2022
Alberi, Boschi e Acqua.
Tema del Convegno che si è tenuto a Perugia sabato pomeriggio 29 ottobre a Palazzo Priori è la relazione fra alberi e acqua, e dunque fra boschi e acqua, con i meccanismi che la regolano e soprattutto le conseguenze derivanti dal suo disequilibrio e le azioni intraprese per contrastarlo, meglio se preventive.
Il convegno, con i suoi numerosi e autorevoli relatori, ci ha raccontato tutto il ciclo vitale del bosco o più precisamente degli alberi dato che si è parlato anche di alberi “urbani”.
Patrocinato dal Fondo Forestale Italiano, FFI, l’incontro è stato coordinato dal dott. Claudio Capitini responsabile del FFI per l’Umbria.
Ciclo vitale che non può che iniziare dalla nascita cioè dal seme. Il Ten. Col. Alberto Veracini, comandante del reparto Forestale di Pieve S. Stefano (AR), accorpato dal 2017 all’Arma dei Carabinieri con il nome di Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità, ci ha presentato la Banca del Seme Forestale per la Biodiversità e la Vita. Questa svolge un’importante attività vivaistica e sementiera in ambito forestale nonché attività di conservazione del germoplasma di specie vegetali spontanee dell’Italia centro-meridionale.
L’Ing. Umberto Niceforo direttore del Consorzio di Bonifica Brenta ha descritto l’innovativa tecnica delle AFI (Aree Forestali di Infiltrazione) messa in atto nella zona del Brenta, i cosiddetti Boschi di Ricarica. Installando canali di dispersione e piantando alberi lateralmente in diversi terreni agricoli si perseguono tre tipi di risultato: un primo di ricarica idraulica, un secondo di riforestazione con affinamento delle acque da parte delle radici degli alberi, ossigenazione dell’aria, ecc., un terzo di creazione di oasi naturalistiche fruibili a livello didattico e di tempo libero.
Il dott. Marco Minciaroni, proprietario della tenuta Castello di Montalera a Panicale (PG), ha illustrato le scelte fatte assieme ad altri agricoltori per “Costruire la resilienza nei terreni agricoli” difendendo la biodiversità, la tradizione e la cultura per la tutela dei valori del territorio del Lago Trasimeno.
La Pro Silva Italia con il suo presidente il dott. Mauro Frattegiani ha fornito esempio di gestione delle foreste, la selvicoltura, che con un approccio multiplo di monitoraggio degli alberi di uno stesso bosco si propone obiettivi ecologici (conservazione delle biodiversità per proteggere le risorse idriche), economici (produzione di legnami e di beni e servizi) e sociali (conservare il patrimonio culturale e paesaggistico).
Immancabile la presenza dell’AFoR, Agenzia Forestale Regionale, rappresentata dal dott. Andrea Marchesini. L’Agenzia gestisce i beni agroforestali della Regione e mette in atto tutte le misure e le attività volte alla protezione e al miglioramento dei boschi nonché alla prevenzione e alla lotta contro gli incendi. Questo impegno comprende anche la forestazione urbana e tutte le attività ad essa connesse.
Strettamente legata all’intervento dell’AFOR, la presenza e la testimonianza del giovanissimo dott. Michele Speciale, arboricoltore ETW e rappresentante dell’associazione Alberi Maestri. Il dott. Speciale ci ha parlato dell’Acqua negli Alberi e della straordinaria capacità delle piante di muovere l’acqua e dei meccanismi di sintesi degli zuccheri, loro nutrimento, attraverso le foglie. Da qui la sua accorata denuncia affinché cessi la cosiddetta “capitozzatura”, la drastica potatura di tutti i rami e le foglie degli alberi nelle città, ancora permessa in Italia mentre altrove già rigettata da diversi decenni. Questa pratica purtroppo compromette irrimediabilmente la pianta a cui si toglie la possibilità di “fabbricarsi” il nutrimento autonomamente.
Piacevole parentesi di riflessione culturale e pedagogica quella fornita dalla d.ssa Alba G.A. Naccari che ci ha parlato di ciò che l’immagine e il simbolo dell’albero rappresenta in tutte le civiltà, passate e presenti, dall’Albero della Vita alla metafora dell’Acqua.
Altro momento emozionante per la gravità e l’urgenza del tema, la testimonianza del dott. Andra Benedetti, documentarista e portavoce dell’ONG Arirambas in Brasile dove la costruzione di enormi dighe per l’installazione di centrali idroelettriche provoca deforestazione, dissesti idrogeologici e distruzione delle sorgenti naturali amazzoniche oltre all’impatto sociale enorme per le popolazioni locali causato dall’arrivo di centinaia di operai che restano nei villaggi qualche mese (prostituzione minorile, abbandono infantile, ecc.). La drammaticità della testimonianza, supportata da un video molto esplicativo, è stata smorzata quando il dott. Benedetti ci ha assicurato di avere la soluzione in “tasca”. Tasca dalla quale ha effettivamente prelevato alcuni semi di alberi delle foreste amazzoniche, chiedendo alla platea di passarli di mano in mano per “sentirli”. Una sorta di rito per alimentare la speranza del cambiamento.
In questo scenario di testimonianze e condivisione, si inserisce la nostra associazione Un Punto Macrobiotico, rappresentata dal suo attuale segretario dott. Marco Bavelli, che ha raccontato una delle attività svolte da UPM negli ultimi venti anni: la realizzazione del progetto UN BOSCO PER LA CITTA’ volto alla piantumazione di alberi in città o zone limitrofe. Tale progetto ha previsto la collaborazione fra comuni, province, regioni e scuole di ogni ordine e grado per la piantumazione in aree possibilmente urbane di specie arboree autoctone. Un’iniziativa importante anche dal punto di vista educativo perché ha stimolato nei più giovani la consapevolezza che da un gesto così semplice come quello di mettere a dimora un seme o un giovane alberello, può dipendere la nostra qualità della vita e la correzione parziale degli squilibri causati dall’uomo.
Ha concluso infine il Convegno il Sig. Emanuele Lombardi, presidente del Fondo Forestale Italiano che ha illustrato le attività e le modalità di gestione del fondo il quale, acquistando o ricevendo in donazione o “affido” i boschi, si prefigge di proteggere e limitare il taglio degli alberi.
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