Mercoledì 23 marzo 2022
Nel 1994 Marco Susini è stato uno dei pionieri della bioedilizia con la sua azienda di vernici ricavate da materie prime naturali:
“È stata una scommessa un po’ azzardata in quel periodo, in cui ancora si parlava poco di edilizia biologica”.
La scommessa racconta la sua storia e riguarda, nei fatti, non tanto una produzione innovativa, quanto un’operazione di recupero della tradizione e degli insegnamenti della natura: un tempo le vernici erano solo naturali, prodotte con elementi e sostanze ricavate dalle piante, mentre con l’avvento della petrolchimica hanno perso la loro componente naturale e ne hanno assunta un’altra in qualche modo estranea all’ambiente. Marco Susini ha, quindi, sfruttato le sue conoscenze di chimico per recuperare la tradizione di un tempo nel campo delle vernici e ottenere dei prodotti naturali commerciabili e il più durevoli possibile.
La sua opera si inserisce, inoltre, all’interno della salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’uomo: un oggetto o un mobile, oppure ancora un edificio, se trattati e rivestiti con sostanze non naturali ma a base petrolchimica, costituiscono un pericolo per l’uomo prima e per la natura poi. Infatti la composizione dei prodotti chimici è estranea ai processi biologici di decomposizione: ne deriva che i prodotti vernicianti non naturali non sono biodegradabili e trasmettono questa caratteristica ai prodotti che rivestono. Quest’ultimo aspetto rappresenta un pericolo e un danno per chiunque vive a contatto con un oggetto o un ambiente trattato in maniera non naturale perché, quest’ultimo, può diventare una fonte nociva di sostanze inquinanti con le quali si entra a contatto anche solo respirando. Vernici, colle, materiali da costruzione, prodotti per la casa sono la causa principale dell’inquinamento domestico, il quale rappresenta, a sua volta e in maniera sorprendente, “almeno l’85% dell’inquinamento dell’aria nel nostro pianeta”. Marco Susini ha avvisato che la risposta più comune del nostro corpo ai prodotti chimici è la sensibilità chimica multipla, una sorta di reazione allergica di cui è difficile individuare l’elemento inquinante scatenante, ma la cui causa è forse rintracciabile proprio nel “cocktail” di sostanze chimiche casalinghe.
L’alternativa ai prodotti vernicianti chimici è, insomma, l’utilizzo di tecniche antiche ma tuttora valide, come la distillazione, per la lavorazione di elementi naturali a base vegetali, quali oli, resine e pigmenti. Elementi di origine animale, come uova e caseina, – ha spiegato ancora Marco Susini – non vengono utilizzati per la loro scarsa possibilità di conservazione nel tempo.
Molte volte manca, tanto nei produttori quanto negli acquirenti, un’idea precisa di cosa si sta vendendo o comprando, di quali elementi o sostanze siano presenti nel prodotto e le loro caratteristiche: per favorire, quindi, negli acquirenti, una maggiore consapevolezza del prodotto acquistato o che si vuole acquistare, Marco Susini ha scelto di adottare per la propria azienda il modello dell’Etichetta Trasparente Pianesiana e contrastare in questa maniera la mancanza di informazioni che spesso caratterizza chi a che fare con prodotti chimici.
- https://durgastore.com/blogs/news/inquinamento-domestico-piu-frequente-e-grave